Crescita, affetto, umiltà: parole chiave con cui riassumo la mia esperienza di tirocinio professionalizzante di Psicologia Clinica e di Comunità presso la Comunità Educativa “Casa Nostra”, principalmente in una delle case residenziali e in quella adibita ad accoglienza diurna. Questa struttura tutelare per minori è un ambiente accogliente ed idoneo per una miglior crescita psicofisica e per fornire uno spazio relazionale educativo capace di promuovere e sviluppare in ogni minore sicurezza ed autonomia, tenendo sempre in considerazione bisogni, risorse, limiti e fragilità di ognuno. In entrambe le Case, ho svolto attività di aiuto nei compiti scolastici e nell’assunzione di responsabilità, di affiancamento e confronto rispetto alla gestione della vita quotidiana e relazionale, di esperienze laboratoriali con l’obiettivo di creare momenti in cui i minori potevano sperimentarsi, migliorare la conoscenza di se stessi, potenziare le proprie risorse, ampliare e/o apprendere conoscenze, in particolare nell’ambito dell’espressività corporea – motoria e nell’area socio-affettiva – sessuale. Nelle Comunità mi sono trovata quotidianamente ad avere momenti di dialogo e di ascolto empatico con i minori per poter offrire sostegno e per sperimentarmi in modalità interattive al fine di un miglioramento dei loro schemi comportamentali e cognitivi. A tal proposito, sostengo che il lavoro d’equipe con tutti gli operatori per adottare una linea comune di intervento nei momenti critici e di difficoltà dei minori, sia un aspetto imprescindibile che riveste una grande importanza nel lavoro psicoeducativo con loro. Questa esperienza oltre ad essere stata formativa, si è presentata ricca di emozioni, di gioie, di frustrazioni, di gesti di affetto che mi hanno coinvolta personalmente; per questo credo che ogni minore sia un mondo dentro il mondo e possono dimenticare ciò che gli si dice, ma non dimenticheranno mai come li fai sentire.

Martina M.